Granodiorite di Matorello

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Rappresentazione e statuto

Index
G-gamma-M
Colore CMYK
(0%,48%,56%,6%)
Colore RGB
R: 240 G: 125 B: 105
Rango
Formazione litostratigrafica
Uso
Unità in uso.
Status
termine informale

Nomenclatura

Deutsch
Matorello-Granodiorit
Français
Granodiorite de Matorello
Italiano
Granodiorite di Matorello
English
Matorello granodiorite
Varianti storiche
Matorello-Granit (Preiswerk 1918), Matorellogranit (Alb. Heim 1922 S.483), Gneiss granitico di Matorello, Matorello-Granitgneis, Matorello-Gneis (Günthert 1958), Matorello-Gneiss (Rutsch et al. 1966), Matorello gneiss (Köppel et al. 1980), Matorello Gneiss (Berger & Mercolli 2007), Matorello intrusion = Matorello granodiorite and tonalite (Steck et al. 2013)

Descrizione

Descrizione
charakteristische schwarz-weiss gefleckte Aussehen

Gerarchia e successione

Unità sovrastante

Età

Geomorfologia
  • Asseliano
Età alla base
  • Gzhelian
Metodo di datazione
300 Ma (Allègre et al. 1974, Köppel et al. 1981: U/PB zircone), 300 +/-5 Ma und 302 +/-8 Ma (Bussien et al. 2011)

Geografia

Estensione geografica
Lepontin
Località-tipo

Paleogeografia e tettonica

Termini generici
Tipo di origine
  • plutonica
Condizioni di formazione
anatexis of the surrounding metasediments (Köppel et al. 1980)

Referenze

Definizione
Preiswerk H. (1921) : Die zwei Deckenkulminationen Tosa-Tessin und die Tessiner Querfalte. Eclogae geol. Helv. 16 (1920/22)
Revisione
Bianconi Filippo, Strasky Stefan (2015) : Foglio 1252 Ambrì-Piotta. Atlante geol. Svizzera, Note espl. 138

Esso consiste in uno gneiss granitico passante a quarzodioritico a feldspato alcalino e oligoclasio ed è interpretato come un plutone a carattere calcalcalino in origine. La roccia ha grana grossa e contiene nidi neri di biotite, che le conferiscono l’aspetto caratteristico a chiazze (struttura nidoblastica). Essa affiora in banchi potenti da alcuni decimetri a più decametri, raramente con tessitura insulare, e sempre concordante con le rocce incassanti. Secondo STEINER (1984) la mancanza di contatti intrusivi può indicare un orizzonte profondo dell’intrusione esposto dal livello di erosione attuale oppure la cancellazione dei contatti intrusivi primari da parte del metamorfismo alpino. L’unico contatto intrusivo conosciuto (apofisi in gneiss occhiadino) è stato rilevato da F. Keller (com. scritta 2012) a sud del Pizzo di Röd (coord. 2690.49/1144.67/2500 m; foglio 73 P. Campo Tencia).

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